mercoledì 3 febbraio 2010

Intervista a Capitan Antonelli

Come giudichi il momento dell’Atletico in questo momento?
"Il momento è difficile, veniamo da cinque sconfitte consecutive dovute a diversi fattori, uno secondo me è la mancanza di esperienza del gruppo (giocatori,allenatore, società) nell’affrontare questi periodi neri che comunque possono presentarsi in qualsiasi squadra. Poponi diceva che nel calcio la testa conta l’80% e i piedi il 20% e secondo me aveva ragione perché un buon giocatore non può improvvisamente diventare un broccho. Dobbiamo ritrovare le motivazioni, non abbatterci, cercare di correre il doppio degli altri provando in tutti i modi di venir fuori da questa situazione, impegnandosi al massimo dall’allenamento del martedì fino alla domenica."
Con il Valromana, dopo la buona prova con il S.Egidio, la squadra sembra ricaduta nel baratro. Come spieghi questa involuzione?
" Si infatti abbiamo subito una grossa involuzione. Abbiamo fatto una partita modestissima dove al primo errore commesso abbiamo subito gol, una rete che poi sarà determinante per l'esito finale della partita e noi, con loro in dieci, siamo riusciti ad impensierire gli avversari solamente nelle due azioni di "Pavel" e con la traversa di Pecorari. Questo ci deve far pensare, secondo me rientra sempre nella questione di testa che dicevo prima, siamo convinti dei nostri mezzi ma abbiamo paura di sbagliare e non siamo tranquilli. Questo sta condizionando in maniera molto negativa tutte le nostre prestazioni."
Cosa manca a questa squadra per tornare a fare risultato?
" Ci manca soprattutto quella grinta, quella voglia di aiutarci, quella voglia di correre che prima avevamo, quando da fuori sembrava che, per quanto correvamo, giocavamo in 15. Ora ognuno pensa a fare il suo compitino e non siamo più una squadra, ma 11 giocatori messi in mezzo a un campo. Se vogliamo tornare a vincere dobbiamo tornare a lottare, ad andare su tutti i palloni anche quelli che sembrano persi, giocare con piu intelligenza e non ognuno per conto suo. Dobbiamo tornare ad essere una squadra, solo in quel momento potremo tornare alla vittoria e questo potrà avvenire solo se tutti siamo convinti di potercela fare."
Come spesso succede in queste situazioni, chi ne fa le spese è sempre il Mister. Cosa pensi dell’esonero di Marcuccini?
" Sono molto dispiaciuto e come me tutta la squadra perché tra noi e il mister si era creato un bel rapporto sia umano che professionale. Siamo stati insieme per un anno e mezzo e posso dire che ci ha fatto crescere tanto rispetto all’inizio accompagnandoci in questa avventura mettendo a disposizione tutte le sue conoscenze. Sono dispiaciuto soprattutto perché in quest’ultimo mese e mezzo noi giocatori non siamo riusciti a mettere in campo quella grinta e quel gioco che lui ha cercato di trasmetterci fino all’ultimo secondo ed ora purtroppo paga per questa nostra mancanza. Inoltre lo vorrei ringraziare pubblicamente anche se l’ho già fatto nello spogliatoio, per aver accettato l’offerta di allenarci un anno e mezzo fa, quando molti allenatori avevano rifiutato perché non sapevano a cosa andavano incontro, visto che la squadra nasceva in quel momento e magari poteva anche essere un fuoco di paglia, lui invece ci ha messo la faccia e lo ringrazio per questo. Inoltre per concludere vorrei dirgli grazie per la sincerità con cui ci ha sempre detto in faccia le cose, sia positive, che negative."
Da grande capitano cosa ti senti di dire ai tuoi compagni e soprattutto ai tifosi?
"Ai miei compagni di squadra voglio dire che noi siamo un gruppo di amici prima di tutto e che quindi siamo piu affiatati rispetto a tutte le altre squadre, quindi fin da martedì dobbiamo stare concentrati sulla prossima partita che dovremo affrontare con la grinta che ci ha sempre contraddistinto. Non siamo dei brocchi e lo sappiamo ma lo dobbiamo dimostrare sul campo, tutti uniti usciremo da questo momento, lavorando sodo e parlando di meno. Sono due/tre domeniche che vedo scoraggiamento nello spogliatoio questo perché abbiamo perso un pò di convinzione, di fiducia. Dobbiamo cercare di dominare i pensieri negativi e ritornare a crederci, sono convinto che al primo risultato utile torneremo quelli di prima. Io non parlo mai di sfortuna o di fortuna perché sono convinto che queste non vengono dal caso ma te le devi anche cercare, noi dobbiamo lottare per andare a conquistarci la nostra fortuna. Ai miei compagni dico di non mollare.
Noi siamo l’Atletico e questo non ce lo dobbiamo mai scordare, noi non siamo solo una squadra ma una famiglia e tutti insieme usciremo da questo periodo buio. Ai tifosi posso solo dire grazie perché ancora continuano a sostenerci seguendoci anche in trasferta sempre in gran numero, ringraziandoli anche per le loro critiche, sempre molto costruttive, prova del loro grandissimo attaccamento. Da parte nostra ascoltiamo con grande attenzione tutti i giudizi che ci vengono rivolti cercando di trasformarli in motivazioni per fare meglio e potete stare sicuri che sabato daremo l'anima per ritornare alla vittoria."

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